ciambelle fritte sofficissime
ciambelle fritte sofficissime

Ci sono poche cose nella vita che mettono tutti d’accordo. Una di queste è la gioia di addentare una ciambella fritta, soffice come una nuvola e coperta da una generosa dose di zucchero semolato. Se poi parliamo delle graffe napoletane, beh… siamo su un altro livello.

Queste meraviglie sono talmente soffici che vi convinceranno di stare mordendo l’aria, mentre il vostro metabolismo piange in un angolo. Ma chi siamo noi per privarci di tale gioia? Vediamo insieme come prepararle, con qualche consiglio pratico per evitare catastrofi in cucina.


Ingredienti (ovvero: la lista della felicità)

  • 500 g di farina 00
  • 180 g di zucchero
  • 60 g di burro a pezzi
  • 2 uova intere
  • 100 ml di acqua tiepida (o 100 g, per chi ama la precisione maniacale)
  • 50 ml di latte tiepido (o 50 g, o 5 cucchiai colmi per chi ama l’anarchia)
  • 1 bustina di lievito di birra secco (o mezzo panetto fresco, per gli amanti del vintage)
  • 1 bustina di vanillina (o un cucchiaino di estratto di vaniglia, se volete sentirvi sofisticati)
  • Scorza grattugiata di un limone intero
  • 2 pizzichi di sale (non fate i tirchi, i pizzichi devono essere belli decisi)
  • 2 pizzichi di cannella + 1 cucchiaio di brandy (facoltativo, ma fortemente consigliato per eliminare l’odore di uova e per sentirvi dei veri pasticcieri professionisti)

Procedimento (o: come trasformare la cucina in un laboratorio di dolcezza e caos)

1. L’inizio dell’avventura, prepariamo le ciambelle soffici: l’impasto

Prendete una ciotola capiente (no, quella piccola non va bene, a meno che non vogliate ridipingere la cucina con schizzi di farina) e versate dentro la farina e lo zucchero. Mescolate per far “respirare” la farina, anche se lei non vi ringrazierà mai.

A parte, unite l’acqua e il latte tiepidi in un bicchiere e sciogliete il lievito mescolando per 4 minuti. Sì, avete letto bene: quattro. Non fate i furbi, altrimenti vi ritroverete con granelli di lievito ancora interi che rovineranno tutto.

Fate una fontana al centro della farina e versateci dentro le uova, la vanillina, il burro a pezzetti, la scorza di limone grattugiata, il sale, la cannella e – se vi sentite festaioli – il brandy. Mescolate tutto aggiungendo il lievito sciolto nei liquidi.

ciambelle-soffici
ciambelle-soffici

A questo punto, l’impasto sarà appiccicoso come un adesivo per topi. Non fatevi prendere dal panico: versatelo sul tavolo, infarinate bene mani e superficie di lavoro e impastate senza pietà, cercando di mantenerlo morbido. Ricordate: se lo lavorate troppo, scaldate il burro e rischiate di trovarvi con una massa informe.

Una volta ottenuto un impasto liscio ed elastico, sigillatelo in una ciotola coperta con pellicola trasparente (o un canovaccio pulito, che non sa di soffritto) e lasciatelo riposare per due ore. Nel frattempo, potete leggere un libro, guardare una serie o riflettere sulle scelte alimentari della vostra vita.


2. La seconda lavorazione (o: il momento in cui vi sentite panettieri esperti)

Dopo le due ore di riposo, l’impasto sarà raddoppiato. Se non è cresciuto, o il vostro lievito è scaduto o avete lasciato l’impasto in un luogo più freddo della Siberia.

Lavoratelo energicamente: se notate ancora qualche pezzetto di burro, niente panico, si scioglierà con il calore delle mani. Ora arriva il bello: stendetelo con un mattarello fino a uno spessore di 1-2 cm (diciamo l’altezza di un tappo di bottiglia, così capiamo tutti).

ciambelle fritte sofficissime
ciambelle fritte sofficissime

Usate un coppa pasta o una tazza per formare le ciambelle e, per il buco centrale, il tappo di una bottiglia (metodo scientifico approvato da nonne e zie di tutta Italia).

ciambelle fritte
ciambelle fritte

Disponete le graffe su un piano infarinato, copritele con un canovaccio e fatele lievitare per 3 ore. Sì, di nuovo. La pazienza è la virtù di chi vuole mangiare cose buone.

 


3. Il momento della verità: la frittura

Scaldate abbondante olio di semi in una pentola dai bordi alti. Per capire quando è pronto, immergete il manico di un cucchiaio di legno: se fa le bollicine, ci siamo. Se avete un termometro, puntate ai 170°C. Se non avete né il termometro né il cucchiaio, affidatevi al sesto senso… e buona fortuna.

ciambelle fritte
ciambelle fritte

Per evitare disastri, fate prima una prova con un piccolo pezzo di impasto: se si colora troppo in fretta, l’olio è troppo caldo; se impiega un’eternità a dorarsi, abbassate il fuoco o portate pazienza.

ciambelle fritte
ciambelle fritte

Friggete le graffe poche alla volta, girandole spesso, fino a quando non saranno dorate e gonfie come piccoli salvagenti zuccherati. Scolatele su carta assorbente e tuffatele subito nello zucchero semolato.


Conclusione (o: come rendere felice il vostro palato)

Le vostre graffe napoletane sono pronte: croccanti fuori, morbidissime dentro, con un profumo di limone e cannella che vi farà chiudere gli occhi per la gioia.

ciambelle fritte
ciambelle fritte

Mangiatele calde, condividetele (se proprio dovete) e godetevi il momento. La dieta può sempre iniziare domani… o dopo l’ultima graffa.

ciambelle fritte
ciambelle fritte

Buona frittura e buon appetito! 😋 Prova anche le ciambelle salate con patate e salumi sono una vera bontà!

Uova di cioccolato e vita vera: perché ci caschiamo ogni anno?
Sport e dieta: Il Ruolo di Alimentazione e Attività Fisica per un Corpo in Salute