fiori di malva tra rami secchi
fiori di malva

Pianta umile, ma dalle mille virtù, la malva (Malva sylvestris) è un’erbacea perenne che non si fa notare solo per i suoi graziosi fiori rosa-violacei, ma anche per i suoi usi sorprendenti e il suo posto d’onore nella tradizione popolare. Si dice che “malva, da tutto il male salva”, e a giudicare dalle sue proprietà medicinali, culinarie e persino tintorie, il proverbio non mente!

Un’Insalata, un Decotto… e Persino una Caramella!

Dalla radice al fiore, nulla della malva va sprecato. I fiori, oltre ad abbellire piatti e insalate, possono essere cristallizzati nello zucchero per ottenere caramelle naturali o incapsulati in cubetti di ghiaccio per decorare cocktail e tisane. In alcune zone della Puglia, i petali vengono bolliti con camomilla, papavero da oppio, fichi secchi e bucce di mandorla, arancia o limone per creare un decotto aromatico e benefico.

scheda tecnica della malva
scheda tecnica della malva

Le foglie, invece, sono le regine della cucina rustica. C’è chi le usa crude nelle insalate, chi le lessa e condisce con olio e aceto come contorno, e chi le cuoce a vapore con aglio e pomodoro, come fanno in Marocco e Palestina. Gli antichi Romani, sempre avanti nei gusti, le apprezzavano condite con garum, la loro salsa fermentata di pesce.

Curiosità: in Cina, le foglie di malva si usano come la lattuga, mentre in Egitto danno vita alla khobeiza, un piatto simile alla molokhia greca. E se vi siete mai chiesti cosa mangiavano i poeti latini, sappiate che Orazio stesso dichiarava di nutrirsi con “olive, cicoria e malve leggere”.

radici di malva
radici di malva appena raccolta

Le radici della malva erano utilizzate nell’antichità per le loro proprietà emollienti e lenitive. Nell'Impero Romano, venivano bollite per ottenere un decotto usato come rimedio naturale contro le infiammazioni della gola e dello stomaco. Inoltre, grazie alla loro consistenza mucillaginosa, venivano impiegate anche per preparare impasti lenitivi per la pelle irritata. In alcune culture, le radici di malva erano persino considerate un alimento in tempi di carestia, poiché ricche di sostanze nutritive e facilmente reperibili in natura.

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