Settembre, mese della vendemmia: quando l’uva si fa poesia
Tra grappoli maturi, profumo di mosto e ricette della tradizione: scopri come la vendemmia porta sapore e magia anche in cucina

Settembre è un mese di transizione, dolce e profumato. L’estate si congeda con grazia, lasciando spazio ai primi venti freschi dell’autunno. Ma per chi ama la natura, la tavola e le tradizioni, settembre è soprattutto una cosa: il mese della vendemmia.
In molte regioni d’Italia, è il momento in cui i campi si popolano di mani esperte che raccolgono grappoli colmi di sole. È una festa antica, fatta di sudore e sorrisi, di pranzi in vigna, ceste traboccanti d’uva e mani macchiate di viola. Ma la vendemmia non è solo vino: è anche una straordinaria occasione per portare in cucina l’uva in tutte le sue forme.
L’uva in cucina: dolce, salata e anche “ubriaca”
L’uva è uno di quegli ingredienti che, al pari dei fichi e delle castagne, annunciano l’autunno. Ma non tutti sanno che, oltre a essere uno spuntino perfetto, può diventare protagonista di piatti creativi e saporiti.
Nella tradizione toscana, ad esempio, settembre significa schiacciata con l’uva: un dolce rustico, semplice e profumato, che si prepara con pasta di pane, uva nera da vino (tipo canaiolo o sangiovese), olio extravergine e zucchero. La sua bontà sta tutta nella genuinità degli ingredienti e nella loro armonia.

Ma non è tutto: l’uva si sposa perfettamente anche con formaggi erborinati, come il gorgonzola, o con il pecorino stagionato, magari in una focaccia gourmet o in un’insalata tiepida con noci e miele. In alcune ricette si usa anche per sfumare carni bianche, come il pollo o il maiale, creando un interessante contrasto agrodolce.
E poi c’è lei, l’uva passa, protagonista discreta ma indispensabile di molti dolci tradizionali: pensiamo agli strudel, alle pinze, alle zeppole e persino a certe versioni delle castagnole. Quando si dice: dalla vigna alla festa.