Se ti alleni ma non dimagrisci, forse stai guardando nel posto sbagliato
Dalla bilancia che inganna al metabolismo che si adatta: una guida concreta.

Sovrastimare le calorie bruciate: un errore molto comune
Dall’altro lato dell’equazione energetica, c’è il dispendio calorico, spesso anch’esso sovrastimato. I primi che sbagliano, spesso, sono proprio i professionisti. Le equazioni utilizzate per il calcolo del metabolismo spesso sovrastimano, e di molto, il dispendio effettivo di calorie, sia per quanto riguarda il metabolismo basale che quello derivante dall'attività fisica. Esistono dei metodi più concreti per valutare l'effettivo dispendio, e non parlo solo di quelli strumentali e complessi come la calorimetria, ma di un attento lavoro di anamnesi e conteggi, che però non si fa quasi mai.
Fare sport è utilissimo per mille motivi, ma non brucia tante calorie quanto potremmo pensare. Un’ora di palestra o una corsa moderata possono consumare, in media, poco più di 300 kcal, l’equivalente di uno spuntino abbondante o di un piccolo aperitivo.
Qui però arriva l'errore strutturale: faccio attività fisica per consumare più calorie e quindi poter mangiare di più. È un po' il classico discorso del "mi sono allenato, dunque posso permettermi di mangiare". È un pensiero disfunzionale sotto tanti punti di vista. Andrebbe modificato alla base il paradigma: non ci si dovrebbe allenare per poter mangiare di più, ma per favorire lo stato di salute e garantire un dimagrimento più sano ed efficace. L'allenamento non deve essere il mezzo per dimagrire, ma per farlo in maniera più salutare. Un mezzo per stare meglio, non per perdere kg. Quella è una diretta conseguenza, e neppure sempre presente.
A peggiorare le cose c’è il fenomeno della compensazione: dopo l’allenamento, oltre a sentirsi autorizzati a mangiare di più (“me lo sono meritato”), si avverte semplicemente più fame. Questo porta a ribilanciare (o superare) il deficit calorico indotto dallo sport.
Inoltre, l’attività fisica programmata è solo una parte del dispendio energetico quotidiano. Se il resto della giornata è molto sedentario (ad esempio, se si sta seduti in ufficio o sul divano), il bilancio complessivo resta basso. Purtroppo è facile sovrastimare l'efficacia dell'attività fisica, se la si valuta solo dal punto di vista numerico, se la si tratta come un semplice "bruciacalorie". Ecco perché bisognerebbe approcciarsi all'esercizio con una mentalità diversa. Una mentalità costruttiva, olistica e omnicomprensiva.
Stai facendo l’attività fisica giusta?
Un’altra domanda che vale la pena porsi è: sei davvero sicuro di stare facendo l’attività fisica più idonea per il tuo obiettivo? Spesso si pensa che più cardio equivalga a più dimagrimento, e si finisce a passare ore sul tapis roulant, convinti che sia l’unico modo per “bruciare grassi”. Ma è davvero così? Bruciare calorie, non vuol dire bruciare grasso. In realtà, neppure “bruciare grassi” buol dire “bruciare grasso”.
Non tutte le attività fisiche sono uguali in termini di efficacia sul dimagrimento e, soprattutto, sulla ricomposizione corporea. Se vuoi davvero cambiare il tuo corpo, ossia perdere grasso e preservare o aumentare la massa muscolare, l’allenamento con i pesi gioca un ruolo fondamentale, più di quanto si pensi.
Nel precedente articolo abbiamo approfondito proprio questo punto: cardio, pesi, HIIT, NEAT. Se ti sei perso quella lettura, ti consiglio di recuperarla per avere una visione più chiara su quale tipo di allenamento può davvero fare la differenza nel tuo percorso.
